Descrizione e generalitÃ
La Vite è una pianta antichissima, capace di produrre un frutto “versatile” come l’uva che – secondo la specie – può essere mangiato direttamente o utilizzato per la produzione del vino. Due sono dunque i principali frutti della vite, l’uva da tavola e quella da vino. L’uva da tavola si distingue per una pellicina più sottile, una polpa più densa, vinaccioli piccoli ed un gusto dolce.
Il termine specifico per indicare la pianta della vite è “vitis vinifera”, nota anche come “vite europea”. Non sono chiare le origini del frutto, probabilmente sarà originario di un punto non meglio precisato tra Asia ed Europa. I primi utilizzi della vite, sia come frutta da tavola sia per la produzione del vino, sono già attestati nel Neolitico. Presso i sumeri, già nel III millennio a.C., sono state rinvenute scritture che attestano l’esistenza e l’utilizzo dell’uva per la produzione del vino.
L’Italia (come Francia e Spagna) è un Paese dalla lunga tradizione vinicola ed, infatti, le prime tracce storiche della diffusione del vino risalgono al X secolo a. C..
L’albero dell’uva, la vite appunto, si manifesta con un tronco dalla forma contorta, irregolare, generalmente tendente verso l’alto, se non deviato dalle indicazioni di coltura. Dal fusto si generano derivazioni erbacee (chiamate germogli o rampini) e anche terminazioni legnose (chiamati tralci quando sono attaccati all’albero e sarmenti quando sono tagliati in fase di potatura e raccolta). Queste sporgenze si possono generare su porzioni giovani, dell’ultimo anno (ed in tal caso vengono definiti cacchi) oppure su legname vecchio (polloni).
Le foglie della vite sono particolarmente affascinanti, trilobate o pentalobate, con al centro nervature che generano lobi e seni. Tali foglie sono asimmetriche ed eterofille, ossia nello stesso ramo possono nascere foglie dalla forma differente. Talvolta il fogliame può essere ricoperto da una leggera peluria.
La vite produce anche fiori, raccolti in infiorescenze o fino a formare una pannocchia in posizione opposta a quella della foglia.
Il numero dei fiori raggruppati è estremamente variabile e tendenzialmente molto alto (fino a 100 fiori!), i fiori della vite sono ermafroditi con cinque petali, dotati di stami e ovario.
Il frutto della vite è costituito da un acino con buccia, polpa e vinacciolo. Gli acini si raggruppano in pedicelli e grappoli, la cui forma e colore variano a seconda della specie.
Specie
Le specie esistenti di vite sono numerosissime, talvolta anche frutto d’ibridazioni. Indichiamo, quindi, i ceppi principali e le loro corrispondenti caratteristiche:
- Uva bianca. Rientrano in questa tipologia l’uva Italia, caratterizzata da acini grossi, croccanti e con un retrogusto moscato, ed pizzutello bianco con una consistenza croccante ed un gusto dolce.
- Uva Nera. E’ tipicamente un’uva nera il moscato d’Amburgo, con polpa succosa, un acino grande e violaceo ed un gusto moscato. E’ un’uva nera la Red Globe dal sapore peculiare e dall’aspetto regolare, di recente fattura eppure già molto diffusa.
- Uva senza seme. E’ particolarmente gustosa da essere gustata a tavola, senza il fastidio di dover rimuovere il seme. In questa categoria rientrano uve sia bianche sia nere. Tra queste, la Big Perlon è una specie con acini grandi, neri e dolci. Thompson Seedless, invece, è la specie comunemente nota come uva sultanina o bianca; è utilizzata per la raccolta di succhi oppure viene essiccata. Si manifesta con acino piccolo, croccante e particolarmente dolce.
Coltivazione
La vite è capace di grande adattabilità climatica ma predilige gli ambienti con un’elevata esposizione solare, è per questo che è particolarmente diffusa nelle regioni dal clima mediterraneo. La vite è una pianta eliofila e la zuccherazione dei propri acini dipende dall’esposizione al sole. A seconda della specie, si attesta una diversa resistenza alle temperature fredde. La vite europea sopravvive fino al raggiungimento di -15° o -5° nel caso delle brinate tardive. L’eccessivo apporto dello scirocco può danneggiare gli acini e seccarli. Nelle zone sottoposte a siccità tra primavera ed estate, occorre organizzare il terreno in maniera tale che conservi le acque delle piogge invernali.
L’apporto idrico per la vite varia nelle diverse fasi dell’anno. In inverno, per esempio, uno scarso apporto idrico innesca il risveglio vegetativo, mentre in estate la siccità compromette la salute della pianta nella fase in cui maggiormente necessita di energie ed irrigazioni.
La coltivazione della vite, varia in Italia di regione in regione, da specie a specie. Parallelamente cambiano i metodi di potatura e la forma che viene data all’arbusto. Si può comunque affermare che esistono due tipi di potatura, una a secco invernale ed una verde estiva.
Tra le strategie di coltivazione vi è l’inerbimento, totale o parziale, del vigneto. Lo scopo dell’inerbimento è ridurre le escursioni termiche, ridurre l’attività d’erosione delle acque meteoriche e facilitare l’accesso alle macchine per la potatura. Per rendere più veloce la produzione dell’uva, si è soliti coprire il vigneto con PVC o serre.
La vendemmia è la parte più costosa della coltivazione dell’uva, la più faticosa ma anche il momento di maggiore soddisfazione.
Malattie e parassiti
Se in estate viene a mancare il corretto apporto idrico, la vite può essere sottoposta all’attacco della muffa grigia, che compromette la qualità del vino che si può ottenere dal vigneto.
Le condizioni atmosferiche avverse, come la grandine, le gelate e la brina improvvisa, sono tra le cause principali di deterioramento dei vigneti. Le carenze nutrizionali sono altrettanto determinanti, come l’eccesso o la carenza di acqua. Talvolta gli agricoltori eccedono nell’uso di diserbanti ed antiparassitari e finiscono per compromettere la salute del vigneto nella sua interezza.
Filossera e tignola sono tra i parassiti maggiormente ghiotti della vite, tuttavia essa è soggetta anche ad attacchi funginei altrettanto dannosi.
Utilizzi
La vite è sfruttata da secoli per la sua produzione di uva da tavola e da vino, alimento prezioso e ricercato quanto d’uso comune secondo la qualità . Dall’uva si ottengono distillati, frutti secchi, sciroppi e farmaci. Il decotto di foglie di vite è utilizzato per le proprietà astringenti.