Generalità e descrizione
Il Rosmarino è, tra le piante aromatiche, sicuramente la più conosciuta e diffusa anche grazie al fatto che, oltre ad essere coltivata, riesce benissimo a crescere spontaneamente nella zona mediterranea. Questa pianta, il cui nome scientifico è RosmarinusOfficinalis, appartiene al genere Rosmarinus e alla famiglia delle Lamiaceae e, come abbiamo già detto, è originario dei paesi del Mediterraneo e cresce spontaneo fino ad un’altitudine di 1550 metri sul livello del mare.
SullÂ’etimologia del suo nome ci sono due versioni, entrambe comunque strettamente collegate al mare. Alcuni sostengono che derivi dal latino ros (rugiada) e maris (mare) e quindi significherebbe rugiada di mare. Altri invece vedrebbero la sua origine nel latino rhus (arbusto) e maris (mare) e quindi significherebbe arbusto di mare.
Il rosmarino è un arbusto che cresce in forma di cespuglio che può arrivare ad un’altezza massima di tre metri. Le sue radici sono molto forti e crescono fitte e ramificate nel terreno. Ha foglie coriacee e piccole che si attaccano direttamente al ramo senza picciolo. Il loro colore è verde-argento nella pagina inferiore mentre verde scuro su quella superiore. I fiori crescono a grappoli all’ascella delle foglie e sono di un bel colore azzurro-violetto e si impollinano grazie all’azione delle api le quali, tra l’altro, succhiando il nettare del rosmarino, producono un miele dal gusto molto particolare e delicato.
Capita spesso di vedere il rosmarino cresciuto spontaneamente lungo i pendii, le strade o lungo gli argini dove svolge unÂ’importante azione contenitiva del terreno grazie alle sue forti radici.
Coltivazione
Quanto all’esposizione della pianta di rosmarino, va detto che essa ama molto i luoghi soleggiati e caldi e quindi, anche se tenuta in vaso, va coltivata all’aperto. Il suo habitat naturale sono le zone costiere del mediterraneo, riuscendo perfettamente a tollerare anche l’aria salmastra. In inverno sarebbe meglio tenerlo in zone riparate da correnti fredde. Il rosmarino, soprattutto se è già una pianta adulta, infatti non tollera temperature che scendano al di sotto dei 10-15° C.
Per quanto riguarda l’irrigazione va detto che il rosmarino cresce più facilmente in terreni asciutti e quindi le annaffiature devono essere piuttosto ridotte e, quando vengono effettuate, si deve badare bene a non creare ristagni d’acqua che potrebbero essere fatali alla pianta. Il rosmarino richiede annaffiature costanti solo quando è una pianta giovane o quando è in fase di fioritura.
In fatto di terreno, il rosmarino non ha esigenze particolari, anche se sarebbe meglio evitare quelli troppo pesanti. Se si vuole vedere crescere al meglio la propria pianta di rosmarino comunque sarà bene usare un terriccio permeabile, che favorisca lo sgrondo dell’acqua. Quando il rosmarino è allevato in vaso, si consiglia di rinvasarlo almeno ogni due tre anni usando del terriccio fertile. È consigliabile inoltre sistemare sul fondo del vaso dei cossi che favoriscano lo sgrondo dell’acqua in eccesso.
Essendo una pianta rustica il rosmarino non ha esigenze particolari per quanto riguarda la concimazione. Di solito, prima di interrare le piantine è bene fare una concimazione di fondo del terreno e poi, ogni anno, nel momento in cui la pianta vegeta si potrebbe dare del potassio, del fosforo e dell’azoto per vederla svilupparsi meglio.
Il rosmarino poi è una pianta che non ha bisogno di grossi interventi di potatura. Sarà infatti sufficiente eliminare ogni anno i rami secchi e, se si vuole conferire un aspetto cespuglioso alla pianta, si dovrebbe cimarla ogni primavera, in modo da sollecitare lo sviluppo di altri rami laterali.
Per far moltiplicare la pianta di rosmarino si può ricorrere a tre metodi differenti: per seme, per talea e per divisione della pianta. Vediamo di dare dei dettagli in più su ciascun metodo:
- Moltiplicazione per seme: bisogna tenere presente che i semi di rosmarino hanno bassa geminazione, per cui bisogna impiegarne in grande quantità . Tuttavia questo tipo di moltiplicazione potrebbe dare piante un po’ dissimili dalla pianta madre a causa del subentro della variabilità genetica.
La semina comunque va effettuata in primavera usando un terreno fertile e sabbioso. I semi vanno leggermente interrati, magari versandoci sopra dell’altro terriccio che deve essere tenuto costantemente umido. Questa operazione è bene compierla in un punto che sia in ombra e mantenga una temperatura di circa 15° C. Si consiglia poi di coprire il tutto con un foglio di plastica trasparente che andrà rimosso ogni giorno per liberarlo da eventuale condensa e per tenere d’occhio il livello di umidità del terriccio, almeno finché i semi non abbiano germogliato.
A questo punto vanno eliminate le piantine visibilmente meno vigorose per lasciar spazio a quelle più forti. Quando le piantine saranno sufficientemente grandi potranno essere messe a dimora nel luogo prescelto per la loro crescita. - Moltiplicazione per talea: va fatta in primavera con talee di 10-15 centimetri prese dai germogli basali della pianta madre, preferibilmente una pianta robusta e vigorosa. Le talee vanno interrate per 2/3 della loro lunghezza in torba e sabbia, in un luogo a temperatura di 10° C, finchè non radicheranno e potranno essere trapiantate nel luogo dove si è deciso di farle crescere.
- Moltiplicazione per divisione della pianta: anche questa si effettua in primavera ma su piante giovani, di massimo due anni. Anche in questo caso si deve attendere che le giovani piante ottenute dalla divisione attecchiscano per essere poi trapiantate nel luogo destinato al loro allevamento successivo.
Parassiti e malattie
Cercheremo qui di dare un elenco abbastanza chiaro delle malattie che potrebbero colpire la vostra pianta di rosmarino e dei possibili rimedi ai quali ricorrere:
- Mal bianco: si manifesta attraverso la comparsa di uno strato biancastro sopra le parti verdi della pianta. Tale strato biancastro altro non è che una muffa causata da Sphaerotheca spp che, se non debellata, causa l’ingiallimento e la caduta delle foglie. Per salvare la pianta è comunque sufficiente eliminare le parti intaccate non appena compaiono i primi sintomi. Se l’attacco è grave e non preso in tempo, ci sarà invece bisogno di ricorrere ad antiparassitari specifici.
- Rhizoctonia sp.: è un fungo che colpisce i tessuti della pianta decolorandoli e facendoli marcire. Questo porta ad un avvizzimento totale della pianta e alla sua morte. Le piante più colpite da questo fungo sono quelle giovani che vanno trattate con prodotti specifici per questa malattia che altrimenti non si debella.
- Alternariosi: malattia causata da un fungo, l’Alternaria spp. Che si manifesta attraverso delle macchie scure sulle foglie e sui fusti. Queste macchie all’inizio sono molto piccole e quasi impercettibili ma poi si espandono e si uniscono tra di loro fino ad uccidere la pianta. Questa malattia si può evitare tenendo la pianta in una zona non troppo umida e se l’attacco è pesante si deve ricorrere a degli antiparassitari specifici.
- Afidi: comunemente definiti pidocchi, sono piccoli insetti biancastri o giallo-verdastri che colpiscono la pianta e a lungo andare la distruggono. Il rimedio più efficace, soprattutto in presenza di attacchi massicci, sono dei buoni antiparassitari.
Proprietà aromatiche
L’olio essenziale che è ampiamente presente nella pianta del rosmarino è l’elemento che le conferisce le peculiari caratteristiche aromatiche note a tutti. Esso è costituito principalmente da pinene, conforene, limonene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e acido rosmarinico.
Raccolta e conservazione
La raccolta delle foglie e dei fiori di rosmarino va effettuata in estate. Le parti raccolte, in piena fioritura, vanno essiccate in modo piuttosto veloce, appendendole a testa in giù. Il luogo ideale per questa operazione deve essere asciutto e ben areato in modo che gli aromi della pianta non si disperdano. Dopodiché le foglie e i fiori vanno staccati dai rami e conservati in vasetti di vetro ben chiusi. Sicuramente essiccato il rosmarino perde buona parte dei suoi principi attivi e pertanto sarebbe meglio consumarlo sempre fresco.
Proprietà medicinali
Fin dall’antichità al rosmarino vengono riconosciute delle importanti proprietà balsamiche che lo hanno reso una pianta molto usata. L’acido rosmarinico, ampiamente contenuto in questa pianta ha delle riconosciute proprietà antiossidanti. Inoltre è usato come tonico, stimolante, antispasmodico e antinfiammatorio, oltre che disinfettante. Il suo olio essenziale è un potente antibatterico e fungicida. Il tannino, presente in grandi quantità , gli conferisce qualità astringenti. Inoltre è un ottimo stimolante del flusso sanguigno e pertanto è utile in caso di fragilità capillare. L’infuso di rosmarino e salvia poi è un toccasana contro il mal di gola. Il massimo delle prestazioni sotto questo punto di vista viene comunque fornito dalle piante spontanee che sono molto più ricche degli elementi utili rispetto a quelle coltivate.
Usi
In cucina il rosmarino è un elemento fondamentale nella cucina mediterranea che ricorre molto spesso a questa pianta per aromatizzare carni, pesci e salse. È sicuramente la spezia che non deve mancare mai nelle nostre cucine.
In cosmetica il rosmarino trova largo impiego per le sue proprietà deodoranti e purificanti. Molte creme per combattere le pelli grasse lo utilizzano. Inoltre è molto usato per gli shampoo in quanto riesce a fortificare i capelli
CuriositÃ
Ci sono numerose leggende legate alla pianta del rosmarino e alle sue proprietà benefiche e, in alcuni casi, delle vere e proprie “pozioni” tramandate nel tempo, un po’ per verità , un po’ per leggenda. Un esempio è quello dell’ “acqua della Regina d’Ungheria” la quale sembra soffrisse di gotta e, di suo pugno, scrisse una ricetta a base di rosmarino per la cura che lei stessa utilizzava. Un altro esempio è “L’aceto dei quattro ladri”, una leggenda basata sulla storia di quattro ladri che in Francia saccheggiavano le case durante l’epidemia di peste del 1630 senza mai contrarre la malattia grazie ad un balsamo a base di rosmarino. Un altro famoso balsamo fatto col rosmarino è il cosiddetto “Balsamo Tranquillo”, dal nome del cappuccino che lo creò (Tranquillo appunto) che sembra molto efficace nella cura dei reumatismi.
Nel Medioevo poi si usava costruire degli oggetti con il legno di rosmarino che venivano usati come talismani proprio perché a questa pianta venivano attribuite delle proprietà magiche. Un esempio? Un pettine…che avrebbe impedito la calvizie.
Linguaggio dei fiori e delle piante
Nel linguaggio dei fiori il rosmarino assume diversi significati e tutti positivi. È simbolo di buona salute, rinascita e immortalità tanto che gli egizi usavano metterne dei ciuffi nelle tombe dei defunti. Esso è anche simbolo di buon auspicio, tanto che in Inghilterra si pensava che portando con sé del rosmarino si sarebbe superata facilmente qualsiasi impresa. Inoltre simboleggia sincerità , fedeltà e felicità , tanto che veniva usato anche nelle cerimonie nuziali.