Origini
Europa, Asia, Nord America.
Pianta spontanea della nostra flora; cresce nei boschi e nelle boscaglie della zona submontana e montana.
Descrizione
Mughetto o Convallaria Majalis (dal latino “Maius”, fiore di Maggio). Deriva dalla denominazione latina Lilium Convallium (giglio delle convalli). Appartiene alla famiglia delle Liliacee. Specie perenne a rizoma debole strisciante e a scapo floreale sottile ed eretto alto 10-20 cm. avvolto in guaine membranose, due foglie radicali, picciolate, di forma ovale-lanceolata; fiori bianchi in breve racemo terminale ed unilaterale, odorosissimi, pendenti, formati da sei elementi bianchi che nel complesso formano una specie di campanellino; bacca rossa sferica.
La pianta fiorita contiene due glucosidi, convallamarina e convallaria, un alcaloide ed un olio essenziale. Usate sotto forma di infuso, estratto o tintura, come tonico cardiaco ausiliare della caffeina e della digitale.
Piantumazione
I rizomi si piantano in autunno.
Moltiplicazione
Avviene per divisione dei rizomi verso la fine dellÂ’estate.
Terreno
Il mughetto richiede di terreno fresco, sciolto, umifero, un po’ argilloso e arricchito di foglie. Necessita di annaffiature regolari, frequenti da marzo alla fine della fioritura, in modo che il terreno sia regolarmente fresco con una certa umidità ; in seguito le innaffiature andranno dapprima diradate quindi sospese, così che i rizomi possano trascorre il normale periodo di riposo.
Fioritura
Il mughetto fiorisce in maggio-luglio.
Il fiore gode di un rapporto molto particolare con il chiaro di Luna che fa, sorprendentemente, profumare intensamente e vivamente i suoi delicati “fiori a campanellina”. Fiorisce solo due anni dopo l’impianto con il plenilunio (Luna Piena) di primavera.
Il loro utilizzo è prettamente ornamentale, per bordure, roccaglie e scarpate ma anche per adornare e far profumare i nostri giardini. Amano le esposizioni all’ombra.
Il Mughetto: ” La rinascita delle…”campanelle del cuore…”
Simbologie
 (…) “Ego flos campi et lilium convallium, sicut lilium inter spinas sic amica mea inter filias.” (…). Alcuni versi del Cantico dei Cantici di Salomone (cap.2).
È forse già da questi semplici versi che potremmo cominciare a capire le caratteristiche principali di questo fiore.
In questi particolari versi del Cantico, (ricordiamo che il testo è incentrato su un “dialogo d’amore” tra un uomo e la sua amata, un amore universale, forte ed intenso, capace di “riconquistare” quella “relazione perfetta” con Dio) nello specifico, la donna si definisce un fiore di campo, un giglio di convalli (un mughetto, appunto) e l’uomo risponde che come un giglio tra le spine, così in mezzo alle altre fanciulle, sta la “sua amica” (facendo un esplicito riferimento alla Madonna).
Non è a caso, infatti, che fiori come rose, gigli o mughetti vengano spesso affiancati alla figura della Madonna, nei dipinti, ad esempio, utilizzati, probabilmente, per sottolineare ancora di più la purezza e la verginità della Beata, e spesso associati anche all’episodio dell’Avvento, e cioè alla Venuta di Gesù al mondo e alla sua incarnazione, legata, in particolare, all’episodio dell’Annunciazione dell’Arcangelo a Maria della nascita di Cristo.
Nel mughetto, in particolare, quanto descritto sopra lo ritroviamo anche e, più semplicemente, nelle sue forme: fiori bianchi (purezza), pendenti verso il basso quasi a ricordarci che il rapporto con la terra è sempre costante e visibile, (un rapporto sempre armonico, a sottolineare nuovamente quella relazione tra cielo e terra, tra uomo e Dio, di completa unione), avvolti in foglie, quasi a sentire il bisogno di una certa protezione (immagine che potrebbe far pensare a quell’innocenza puerile, a quella purezza infantile, a quel rapporto incomparabile tra madre e figlio, perfetto tra Cristo e la Madonna), a forma di campanellino.
Le campane: altra simbologia “religiosa”. Hanno il compito di “segnalare o annunciare” funzioni religiose o eventi importanti, quasi “intermediarie” di quelle “comunicazioni” inviate da Dio all’uomo, e di quella “consapevolezza” di quest’ultimo in risposta a tali comunicazioni, derivante da quel “rapporto” (ormai già instaurato) armonioso e totale.
Esaminando i Chakra, potremmo attribuire a questo fiore il quarto Chakra, o Chakra del Cuore, localizzato al centro del petto, in corrispondenza del cuore. Viene associato all’amore, ma ad un amore “spirituale”, interiore, che va al di là del rapporto fisico. Di un amore compassionevole, semplice, dolce, che permette di raggiungere un pieno equilibrio tra mente e corpo: è di quell’amore un po’ unico ed ineguagliabile che potremmo ricevere semplicemente da una madre o quello spirituale o religioso che può attingere ognuno di noi dalla propria fede.
A chi regalarlo
Per le peculiarità di cui sopra, potrebbe essere un piacevole regalo per quelle persone molto semplici, con dei precisi valori, genuine, sincere, spontanee, “di cuore”, che amano la famiglia e la vera amicizia. Regalo apprezzato anche per le proprie madri: che il loro intenso profumo non possa fargli capire quanto intenso, forte ed imparagonabile sia allo stesso tempo il nostro amore per loro.
Fiore primaverile per eccellenza, è sicuramente adatto anche per quelle persone di spirito sempre giovane, vivaci, allegre, che sanno divertirsi e apprezzano la vita nella sua naturalezza.
Proprietà e consigli
Pianta cardiotonica, diuretica, ipertensiva.
Il mughetto può essere considerato a tutti gli effetti una vera e proprio pianta medicinale per le importanti proprietà di cui sopra.
Possiamo avvalerci, ad esempio, del suo infuso, prendendo un pizzico di polvere della pianta ed immergendolo in 1 litro di acqua bollente; coprire e dopo 10 minuti colare: zuccherare a piacere. Da somministrare a cucchiai ogni 2 ore nei disturbi di cuore.
LÂ’estratto fluido, invece, lo possiamo utilizzare mediante le sue gocce, 10/15, (max. 1-2 gr. al giorno) per alzare la pressione arteriosa.
Inoltre, come detto già all’inizio, questo fiore è succedaneo della digitale o alternato a questa nei mali di cuore: rallenta, quindi, le contrazioni ed eleva la pressione e l’uscita dell’urina.
Ottimo per idropisia cardiaca ed edemi, diabete, palpitazioni di cuore, angina di petto, nefrite.
Utilizzata anche esternamente tramite il suo succo, giovevole nei mali degli occhi, oppure tramite polvere della pianta da annusare, per cefalee e certe nevralgie.
Chi, invece, ha la possibilità di fare un profumo in casa può raccogliere 200gr. di fiori di mughetto e metterli a macero in alcole di 750gr., aggiungendo 250gr. di glicerina. Coprire per due settimane e poi passare per tela.
Il mughetto è anche un fiore utilizzato nella cosmesi e profumeria:
bagnoschiuma, saponi, acqua di colonia, profumi.
Scelto anche come mazzo di fiori da bouquet dalle giovani spose.