GeneralitÃ
Il nome scientifico di questo delizioso frutto è Cucumis Melo. Si tratta di una pianta annuale che appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Il fatto che oggi l’Asia sia il maggior produttore di meloni fa pensare che questa pianta provenga proprio da lì, ma c’è chi sostiene invece che le sue origini siano africane. Il frutto della pianta di melone ha una forma tonda o ovale e spesso è di grosse dimensioni. Il suo peso può andare da mezzo chili fino a quattro chili.
Il melone ha una buccia molto spessa e robusta che può essere liscia o ruvida, a seconda della specie. Anche il colore della buccia può essere variabile e andare dal verde al giallo chiaro al giallo scuro. La polpa invece, che al giusto grado di maturazione è molto succosa e profumata, è generalmente gialla con delle sfumature che possono tendere al bianco o all’arancione. Al suo interno il frutto presenta una cavità che accoglie i semi.
Coltivazione
La Cina è il maggior produttore di meloni, seguita dalla Spagna, dalla Romania e dall’Italia dove però la produzione viene realizzata per lo più nelle serre in quanto il clima non sempre è favorevole allo sviluppo di questa pianta.
Il clima ideale infatti deve essere temperato caldo, con temperatura costante e con terreno esposto al sole. Il terreno poi deve essere lavorato in profondità e formato da un composto non troppo pesante in quanto deve essere ben drenato per evitare i ristagni d’acqua che questa pianta teme molto.
La semina della pianta di melone deve avvenire tra aprile e maggio. I semi vanno messi in delle buche (almeno quattro semi per ogni buca) su file distanti almeno un metro l’una dall’altra. Una volta che i semi germogliano producendo ciascuno una piantina, si deve operare una selezione eliminando le piantine più deboli e lasciando crescere quelle più forti. Se si vuole effettuare una semina precoce, questa può avvenire a marzo ma bisogna aver cura di coprire le file sotto un tunnel di materiale plastico che protegga le giovani piantine da eventi atmosferici non favorevoli. Le piantine potranno essere poi spostate dopo circa quindici giorni. Per la coltivazione in serra invece la semina potrà essere effettuata già a dicembre, in ambiente riscaldato ovviamente.
Tra le operazioni colturali fondamentali per la pianta di melone è la cimatura da fare al di sopra delle prime due foglie di un ramo in modo da far sviluppare dei rami laterali. Quando la pianta produrrà i primi piccoli frutti si effettuerà una nuova cimatura dei rami fruttiferi a due foglie al di sopra dei frutti stessi.
Altra operazione fondamentale è la pacciamatura che consiste nel coprire il terreno intorno alle piantine con un film plastico nero o con della paglia. Questa operazione ha lo scopo di mantenere il terreno al giusto grado di umidità , combattere le piante infestanti intorno, evitare che i frutti siano a diretto contatto col terreno.
Passando alla concimazioni, oltre a quella preliminare alla semina, da effettuare con abbondante letame, è consigliabile effettuarne delle altre a base di fosforo e potassio, subito dopo la germogliazione delle piantine giovani.
Le innaffiature devono essere abbastanza frequenti e la più importante è quella che si effettua dopo il trapianto delle piantine dal semenzaio al terreno. In ogni caso, e nell’ultimo caso in particolare, bisogna stare attenti a non causare dei ristagni idrici che potrebbero essere fatali alla pianta.
Il momento ideale per la raccolta dei frutti è quando il peduncolo inizia a presentare delle screpolature e la buccia inizia ad assumere il suo colore tipico e il frutto emana il suo caratteristico profumo.
VarietÃ
La prima grande distinzione tra le varietà di meloni è quella tra frutti invernali e frutti estivi. Tra i frutti invernali, che possono essere conservati anche al di fuori del frigorifero e consumati nel corso di tutto l’inverno, i più conosciuti sono:
- il Gigante di Napoli che è tra i meloni più grossi, con una buccia sottile e verde; la polpa invece è bianca e molto dolce;
- il melone di Malta, riconoscibile perché ha una polpa di un colore verde deciso, succosa e dolce;
- il Morettino ovale che si presenta di colore verde scuro e con la polpa verde tendente al bianco verso il centro;
Tra i frutti estivi invece ricordiamo:
- il melone Ananasso, di dimensioni piuttosto piccole; è molto profumato e ha una polpa rossa;
- il Retato degli Ortolani che si presenta con una forma allungata e la buccia coperta da striature che disegnano una rete sulla sua superficie.
Esistono poi delle varietà di meloni dette Cantalupi tra le quali ricordiamo:
- il Cantalupo Comune a polpa rossa
- il Cantalupo Prescott a costole larghe, molto usato per gli antipasti.
Parassiti e malattie
Tra i parassiti animali che sono più pericolosi per la pianta del melone ci sono gli afidi, la coccinella del melone, il grillotalpa e il ragnetto rosso che è senz’altro il più pericoloso in quanto provoca delle macchie chiare sulle foglie che inevitabilmente seccano e poi lascia delle sottili ragnatele sui germogli impedendogli di crescere e svilupparsi.
Tra le malattie crittogame le più comuni sono: la Ticchiolatura e la Tracheofusariosi. Queste malattie si manifestano attraverso un improvviso ingiallimento delle foglie e la comparsa di uno strado di muffa bianca. I frutti colpiti da queste malattie iniziano a marcire intorno al peduncolo.
Un altro nemico del melone è il nerume che si manifesta con la presenza di una muffa nera sul frutto adulto e giunto al grado di maturazione. Un modo per evitarlo è quello di raccogliere tempestivamente i frutti, eliminando quelli che siano già stati colpiti e riducendo al minimo le innaffiature che favorirebbero la diffusione di questa malattia.
Conservazione
La temperatura ideale per conservare il melone non deve essere inferiore ai 5° C al di sotto della quale la polpa del nostro frutto rischierebbe di ammorbidirsi troppo e di essere rovinata da macchie rossastre. Se il melone non è ancora del tutto maturo si consiglia di conservarlo a temperatura ambiente in modo che possa maturare nella maniera più naturale possibile. Il melone poi non va conservato insieme ad altri frutti in quanto il suo peculiare odore potrebbe intaccare il gusto degli altri frutti.
Uso in cucina
Il melone è uno dei frutti estivi per eccellenza e spesso si usa per gli antipasti o secondi piatti accompagnato a del prosciutto crudo col quale si sposa benissimo, in una perfetta ed equilibrata commistione dolce salato. Inoltre questo frutto viene usato per macedonie, creme e marmellate.
ProprietÃ
Il melone è costituito per il 90% di acqua nella quale sono disciolte o vitamine, soprattutto vitamina A e vitamina C, oltre a Sali minerali e ferro. È inoltre ricchissimo di betacarotene, una sostanza che aiuta molto l’abbronzatura e ne garantisce la durata. Il fatto che contenga molta acqua poi lo rende un frutto fortemente lassativo e diuretico. Inoltre ha forti proprietà emollienti e può essere usato nella cura dei capelli per renderli più forti, lucidi e voluminosi.. per fare questo è sufficiente frullare del melone insieme a del burro e usare questo composto come maschera da stendere sulla lunghezza dei capelli.
CuriositÃ
Si dice che il melone abbia raggiunto l’Italia in epoca cristiana, sotto gli imperatori Tiberio e Diocleziano il quale sembra che avesse anche emanato un editto per tassare i meloni che superavano i 200 grammi di peso. Negli altri paesi europei invece il melone si diffuse intorno al ‘500.
Un’altra curiosità : il melone maschio, che generalmente è quello più gustoso, è riconoscibile da un puntino nero che si presenta sul lato opposto rispetto a quello dove si trova il picciolo.
In passato il melone era anche considerato simbolo di fertilità per i numerosi semi che si trovano al suo interno.