Il melo, o “Malus domestica”, è una pianta da frutto della famiglia delle Rosaceae.
Ha la chioma densa, espansa, ricca di fiori, distribuiti sui rami di un fusto alto dai 5 ai 12 metri d’altezza. Le foglie sono decidue, ellittiche, a lamina ovale, talvolta dentate e i fiori sono ermafroditi, di colore bianco-rosato alle estremità, e bianco più all’interno; la corolla ha cinque petali di 2-3 cm e mezzo.
Il falso frutto, cosiddetto “pomo”, è di forma variabile, carnoso e commestibili, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all’ovario, spesso però ha forma rotonda di 5-9 cm di diametro. Il frutto vero, invece, si forma a seguito dell’accrescimento dell’ovario, ed è costituito dal torsolo e dalla polpa.
Come si coltiva il Melo
Il melo predilige ambienti umidi e freddi, e si presta ad essere coltivato in alcune zone d’Italia.
A seconda della composizione del terreno cambierà anche il tipo di concimazione che si darà alla pianta. In certe zone come le sponde di fiumi, visto il livello di fertilità elevato, il melo non ha bisogno di essere concimato. Le sostanze di cui ha bisogno sono azoto, fosforo, potassio e microelementi. La concimazione rimane dunque una tecnica di integrazione che interviene quando il terreno si impoverisce delle sostanze minerali di cui era in possesso in origine.
Lo studio della composizione chimica del terreno viene realizzato in laboratorio, e attraverso l’analisi del substrato si può capire quali siano le sostanze da integrare. Tuttavia il melo per sua natura è una pianta che necessita davvero di poco, e a volte soffre più per eccesso di sostanze che per la loro mancanza.
L’irrigazione aumenta la pezzatura e unita ad un’opportuna potatura e a un sufficiente diradamento, determina una maggiore regolarità di produzione.
La fioritura avviene in primavera, il periodo in cui le api devono svolgere il lavoro di raccolta del polline, e che passando da un bocciolo all’altro favoriscono l’impollinazione. È utile dunque portare delle api nel frutteto durante il periodo, e tenerle esposte per almeno due settimane. Da tenere presente che se la temperatura diminuisce e piove, e queste non sono in grado di lavorare, l’impollinazione potrebbe risultare insufficiente. Se è così, il frutto avrà meno di 5 o 6 semi al suo interno.
Di questi frutti è la pianta stessa a liberarsene facendoli cadere dall’albero nel mese di giugno. Prima di essere raccolte, le mele dovranno aver raggiunto un buon grado di maturazione. La valutazione va fatta in base alla pezzatura, alla colorazione della buccia, al grado di compattezza, alla colorazione della polpa.
Potatura
La potatura va realizzata creando un equilibrio fra radici e foglie. Attraverso apposite cesoie, si interviene sui rami e sulle foglie per regolare il processo di fotosintesi e dare alla pianta la forma migliore per accogliere i raggi solari.
Malattie e Parassiti del Melo
Ticchiolatura, oidio, moniliosi e marciume sono le principali malattie causate dai funghi. Fra gli insetti il più temuto è certamente la cocciniglia, che danneggia i rami e i frutti indebolendo la pianta sensibilmente. Assieme all’afide grigio e ai lepidotteri danneggiano foglie e frutti. Gli afidi si annidano sui germogli e sulle foglie che vengono accartocciate. Altri parassiti sono chiodini, bachi e acari che possono essere combattuti con l’utilizzo di prodotti appositi. La tignolaè una larva che si nutre di germogli, mentre la carpocapsa mangia i frutti danneggiandoli irrimediabilmente.
Tra i problemi più comuni che colpiscono le pomacee ed in partiolcare il melo, troviamo le malattie fungine o crittogamiche, conosciute comunemente con il nome di muffe. Se non curati tempestivamenti i funghi possono portare i frutti a marcire, creare cancri gommosi e buchi, fino a far seccare completamente il frutto. I funghi sono favoriti da ambienti umidi e piovosi.
Per combattere le malattie causate da microrganismi fungini (gruppo Alternaria alternata) si può ricorrere al boscalid 50 (2,5 grammi ogni 10 litri d’acqua) da applicare per 7 giorni. Possono portare benefici anche i sali di rame (poltiglia bordolese, ossicloruro ecc..) e per le coltivazioni bio è possibile utilizzare composti vegetali macerati (rosmarino, aglio, tabacco, ortiche, peperoncino) opportunamente preparati e miscelati in base al parassita specifico da combattere.
Le differenti specie del melo
Il melo in natura è presente con diverse specie, che danno frutti diversi fra loro. L’annurca è di un albero vigoroso e fertile. Il frutto ha media grandezza, forma sferica, buccia giallo-verde e rossa la parte esposta al sole; la polpa è bianca e poco succosa. La golden delicius è di un albero produttivo, di media pezzatura, con la buccia gialla, la polpa dolce e di colore giallo-bianca. La mela imperatore è rossa, tonda, con la polpa bianchissima e profumata. La granny smith ha buccia giallo-verde. È adatta alle diete ipocaloriche, ha pochi zuccheri e un sapore agrodolce; la polpa è bianca e soda.
Curiosità sul melo
La mela è il frutto della conoscenza del bene e del male. Secondo la Genesi (anche se non c’è una citazione esplicita) ha permesso all’uomo di prendere coscienza di sé, motivo per cui è stato cacciato dall’Eden da Dio. È la punizione che diede ad Adamo ed Eva per averne mangiato. Nella mitologia, la mela è un frutto spesso ricorrente. Venne messa sulla testa del figlio di Guglielmo Tell affinché venisse colpita con una freccia. Cadde in testa a Isaac Newton facendolo avvicinare alla legge di gravitazione universale.