Il termine bonsai deriva dal giapponese ed è una parola composta due ideogrammi che significano contenitore (bon) ed educare (sai).
Questi alberi non sono degli esemplari naturalmente piccoli ma vengono cresciuti in miniatura effettuando potature di rami e radici in modo da limitarne lo sviluppo.
Non bisogna pensare che le piante bonsai siano delle creature a cui è stato impedito di crescere utilizzando metodi invasivi che procurano sofferenza e viaggiano contro natura.
I bonsai vengono modellati secondo la filosofia della perfezione giapponese, con metodi delicati e per nulla dannosi; sono il tempo e le giuste tecniche le uniche componenti che rendono una comune piantina un meraviglioso bonsai.

Per i giapponesi, infiniti amanti del mondo naturale, il bonsai rappresenta la natura per questo motivo è un hobby da praticare con serietà ed estrema costanza; non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con esemplari viventi e non con degli oggetti.

Albero bonsai con fiori

La tecnica bonsai è nata in Cina e si è perfezionata in Giappone ed è legata a quello che gli orientali chiamano seishi cioè l’arte di dare una forma, di coltivare, il praticare le tecniche più svariate ma sempre nel rispetto della pianta.
Il bonsai non è soltanto un albero in miniatura, è un esemplare che permette a chi lo osserva di entrare in contatto con uno scorcio di una foresta oppure con la riproduzione di un ruscello contornato da alberi secolari. E’ facile immaginare perché gli orientali definiscono il bonsai “l’unione della natura con l’arte”.

L’arte bonsai richiede in primis molta pazienza e, oltre a dover apprendere le più comuni norme sulla botanica, è importante avere (o apprendere) il giusto senso estetico e imparare (o reimparare) a seguire i tempi imposti dalla natura.
Solo in questo modo potrete ottenere dei bellissimi bonsai da far cresce e portare con voi per tutta la vita.

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