Descrizione e generalità del ciclamino
Il ciclamino è una pianta caratterizzata da bellissimi fiori appartenente, a seconda della classificazioni, alla famiglia Primulaceae o delle Myrsinaceae. Le radici sono di forma rotonda, tuberosa a bulbo. Da esse si generano, in maniera perenne, fiori e foglie. Ogni specie è caratterizzata da proprie sfumature di colore, dal bianco al rosso e dal rosa al porpora. Oltre ai fiori dalla forma peculiare, scampanata, il ciclamino è impreziosito anche da foglie cuoriformi.
In Italia i ciclamini sono sviluppati soprattutto nelle zone alpine, in boschi ombrosi.
Le differenti specie di ciclamino
Esistono numerosissime specie di ciclamini, ma le più diffuse sono Cyclamen persicum e Cyclamen purpurascens. Il Cyclamen persicum ha fiori di colore rosso-violaceo, poco profumati, ed è una pianta e può nascere spontanea oppure coltivata. Cyclamen purpurascens è detto anche il ciclamino delle alpi, è una pianta perenne dai fiori violacei. E’ una specie rustica che può crescere fino a 15 centimetri in altezza.
La coltivazione del ciclamino
Il luogo ideale per la coltura dei ciclamini è umido e fresco, per questo fioriscono soprattutto tra autunno e inverno, più o meno da settembre a marzo. Il periodo della fioritura può comunque variare a seconda delle specie.
La pianta preferisce un terriccio calcareo, con pH basico e media umidità. L’esposizione al sole è per il ciclamino altamente sconsigliata perché può comprometterne la vita. Se ben coltivata, è una pianta molto resistente che può veder perdurare i suoi fiori anche per ben cinque anni consecutivi.
In autunno, quando la pianta cresce e sviluppa fiori e foglie, occorre mantenere il ciclamino ad una temperatura costante di circa 15 gradi. Il ciclamino può essere un’ottima pianta da appartamento, conservata al riparo dal freddo eccessivo ed al tempo stesso a distanza dai termosifoni.
Solamente nelle regioni con climi miti ed inverni temperati, il ciclamino può essere coltivato all’esterno. Durante la primavera e l’estate il ciclamino non fiorisce ed entra in una fase di riposo. I fiori appassiti e le foglie secche vanno rimossi in questo periodo e si devono dimezzare le annaffiature. Il ciclamino generalmente non necessita annaffiature abbondanti, anzi i ristagni idrici possono essergli fatali.
La riproduzione del ciclamino avviene tramite seme o divisione del tubero. La semina va fatta d’estate, tra luglio e settembre, mischiando i piccolissimi semi con della sabbia per facilitarne la distribuzione. I semi appena interrati possono essere bagnati con una semplice vaporizzazione dell’acqua e coperti con della pellicola, in modo da conferire il giusto tasso di umidità al terriccio. Dopo un mese la plastica può essere rimossa e le piantine più forti, trasferite in vasi più grandi.
Se invece s’intente procedere con la divisione del tubero, sempre attendendo il periodo di riposo, si può tagliare il bulbo in due o più parti, avendo cura che in ognuno di essi vi siano germogli pronti a spuntare, ed interrarli autonomamente.
Malattie e parassiti del ciclamino
La pianta del ciclamino può ammalarsi ed essere attaccata da diversi parassiti. Per esempio, se sulle foglie appaiono macchie rossastre, potrebbe trattarsi d’infestazione da tisanotteri; se invece le foglie di accartocciano potrebbe essere a causa di un particolare tipo di acaro.
Il ristagno idrico potrebbe causare marciume radicale e morte della pianta, ma al tempo stesso vi sono moltissimi batteri che attaccano il tubero di ciclamino conducendolo alla morte. Esistono in commercio prodotti specifici per risolvere questo tipo di contaminazioni e salvare la piantina.
Gli utilizzi ciclamino
Il ciclamino è una pianta ornamentale, apprezzata soprattutto come fiore da interni. Qualora si provasse a mangiarla sarebbe addirittura velenosa.