Descrizione e generalità

In italiano il termine cardo è abbastanza generico e viene utilizzato per indicare diversi tipi di piante e generi. Propriamente è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee, dalle fattezze particolarmente spinose e con fiori simili a carciofi. Questa pianta in natura può essere anche perenne, ma in coltivazione può essere annuale o biennale.

In Italia può essere alta da 10 a 150 cm ma in America alcune specie raggiungono i 400 cm. Il cardo si presenta con un fusto eretto, montato su fitte radici, che talvolta si ramifica. Non presenta un gran numero di foglie, in alcuni casi possono essere del tutto assenti. Qualora presenti, le foglie sono lanceolate.

Si differenzia in cardo selvatico e cardo coltivato. Il primo tipo è presente in Italia nei territori insulari ed in Corsica. I suoi fiori (che si sviluppano tra aprile e giugno) sono ermafroditi, di color viola in diverse tonalità (ne esistono tuttavia anche di colore bianco). La pianta selvatica è capace di sopravvivere anche in condizioni di scarsa irrigazione grazie alle lunghe radici che si estendono fino a due metri per trovare l’acqua. Per questa sua natura è facile trovarlo in territori aridi, profondi, ampiamente esposti ai raggi solari.

E’ una pianta mediterranea e, in quanto tale, ama i climi caldi e difficilmente potrebbe resistere ad inverni rigidi e gelate (muore raggiunti i due gradi sotto zero). E’ fondamentale che il terriccio in cui sia piantata abbia un buon humus e sia profondo e fertile. Le origini di questa pianta non sono ancora molto chiare ma è certo che era già nota presso egizi ed etiopi. Fu inoltre inserita nella mitologia, come pianta spuntata fuori dalla terra a seguito della morte di Dafne.

specie piante

Specie

  • Cardo Gobbo di Nizza: è chiamato così per la forma che assume quando viene piegato e ricoperto di terra per lÂ’imbiancamento.
  • Cardo di Bologna: questa specie è priva di spine, con costole di media grandezza.
  • Cardo di Chieri: si conserva più facilmente delle altre specie ed è meno spinoso. È coltivato soprattutto in Piemonte, nellÂ’aria di Chieri e di Andezeno.
  • Cardo di Tours: è una varietà poco diffusa, molto pregiata ma particolarmente spinosa.
  • Cardo gigante di Romagna: si chiama così per lÂ’area di coltivazione.

Coltivazione

terreno piante Il cardo predilige i climi caldi, gli ambienti soleggiati e non necessita di abbondanti irrigazioni.

Nel nord Italia si preferisce consumare il cardo dopo la sbiancatura (pratica non diffusa nel meridione). Per ottenere coste più croccanti, meno amare ed il più possibile bianche, si usano differenti metodi, come ad esempio l’impagliatura e la rincalzatura per terra in modo che non vengano colpite dalla luce.

Per la riproduzione di usano i semi. Questi cadono generalmente vicino alla pianta madre oppure si allontanano trasportati dal vento o dagli animali. Le nuove semine possono avvenire in autunno, dopo le prime piogge (o in primavera), il seme non piantato rimane vitale anche per più di cinque anni.

Per piantare i semi si formano piccole buche nel terreno (in caso di sbiancatura saranno profonde circa 30 cm) e in ognuna di esse si lasciano 3 o 4 semi. Ogni solco deve avere una distanza minima di un metro dal successivo. Quando le piantine cominciano a crescere, dal gruppo formatosi vanno rimosse le piantine più deboli e va lasciata crescere la più robusta.

La raccolta avviene a fine settembre ma può durare fino a gennaio.

Malattie e parassiti

parassiti piante Il cardo è una pianta di natura selvatica abbastanza resistente, talvolta però può essere attaccata dagli insetti. Esiste una particolare larva di farfalla che si annida proprio nel cardo nota come Vanessa del Cardo. Oltre a questa particolare farfalla il cardo può essere colpito da peronospora, mal bianco o oidio, marciume batterico, maculatura anulare, e malattia delle macchie brune; oppure da parassiti come afidi, mosca del cardo, nottua, cassida, punteruolo, limaccia grigia. In questo casi occorrono antiparassitari specifici per disinfestare la pianta colpita.

Utilizzi

consigli giardinaggio Il cardo è ai giorni nostri poco utilizzato in cucina ed ha un sapore amarognolo simile al carciofo. Si può mangiare sia cotto che crudo, ma in ogni caso è bene conservarlo (o cuocerlo) in acqua acidulata con qualche goccia di succo di limone per evitare che annerisca. Il cardo è tipico della cucina piemontese giacché viene consumato con la tipica salsa “bagna caùda” (composta di aglio, olio extravergine d’oliva e acciughe, consumata intingendo diversi tipi di verdure).

Oltre all’uso prettamente alimentare, si riconoscono al cardo effetti curativi sulla flora batterica intestinale, dolori generici ed ha inoltre proprietà antiossidanti ed è utile per eliminare il catarro. La pianta ha particolari proprietà nutrizionali e benefiche per l’organismo (principalmente disintossicante e depurativo), inoltre risulta un alimento ideale per le diete in quanto contiene fibre, magnesio, potassio, acido folico e calcio.

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