Descrizione e generalità della ninfea
La ninfea è una pianta rizomatica perenne, presente in gran parte dell’emisfero boreale, molto apprezzata per le sue caratteristiche estetiche e per il suo aspetto elegante, preferito per ornare laghetti e fontane in giardini pubblici o privati. Trattandosi di una pianta acquatica è difficile immaginarne la coltivazione su di un balcone, ma ciò non è impossibile. Le ninfee nane vivono infatti agevolmente in spazi molto piccoli, anche con soli 10-30 cm di profondità.
Generalmente trattasi di fiori galleggianti molto grandi (possono raggiungere fino a 10 cm di diametro), dal profumo delicato e presenti in tenui colorazioni bianche e rosa. La vita dei singoli fiori di ninfea è solitamente molto breve, ma nel periodo di fioritura la pianta è in grado di produrne molto in fretta, cosa che garantisce un quasi costante ricambio.
Le radici di questa pianta nascono e si sviluppano in lunghezza completamente sotto l’acqua, mentre foglie e fiore emergono a galla.
Le differenti specie di ninfee
Le specie di ninfea si differenziano per lo più per le dimensioni dei propri fiori e per la capacità di sviluppo:
- Ygmaea Helvola: è una ninfea molto piccola, nana, coltivabile in specchi d’acqua anche molto ristretti.
- Froebelii e Gonnere: sono ninfee molto grandi, dai colori sgargianti che hanno la particolarità di restare aperte di giorno e di chiudersi su loro stesse completamente la notte, in mancanza di luce solare.
Coltivazione delle ninfee
Per cominciare a coltivare la ninfea in piccoli spazi è sufficiente predisporre un contenitore con dell’acqua di rubinetto decantata, avendo cura di rabboccare l’acqua man mano che si consuma (soprattutto nei mesi caldi). La ninfea va piantata in un miscuglio di lapillo vulcanico, sabbia e argilla. Inizialmente il vaso con la piantina appena piantata va posto in penombra così che possa avere il sole solamente per alcune ore della giornata e non sempre. Dopo qualche tempo la pianta è pronta per essere posta a pieno sole.
Si consiglia la concimazione con le tablet di Osmocote almeno due volte l’anno, ponendo le tablet direttamente sotto la ninfea. Alla ninfea si possono affiancare altre piccole piante acquatiche capaci di tenere l’acqua limpida e libera delle alghe. A tal scopo si aggiungono ossigenanti come Elodea densa e Myriophyllum. Con questi accorgimenti si compone un piccolo ecosistema in cui la ninfea può vivere e prosperare.
Trattandosi di piante ermafrodite, la riproduzione avviene in maniera autonoma, essendo sempre dotate sia dell’apparato maschile che di quello femminile. Le ninfee giganti possono occupare spazi davvero molto grandi, fino ad estendersi per decine di metri. La messa a dimora si compie tra aprile e maggio, riproducendo la pianta tramite rizomi, ritagli fatti con lama sterile che devono conservare da entrambi i lati una gemma.
Questa pianta predilige un clima mite, con concimazioni nella stagione autunnale. La potatura diventa necessaria solo se la pianta dovesse crescere in maniera invasiva nello stagno.
Malattie e parassiti delle ninfee
Un inconveniente della coltivazione delle ninfee è la corrispondente generazione di insetti che si possono poi distribuire nell’ambiente circostante (fatto molto fastidioso soprattutto per le piante coltivate su balcone). Se lo spazio a disposizione è abbastanza, nell’acqua delle ninfee si possono mettere dei pesciolini, detti gambusie, che si nutrono appunto di questi insetti e che necessitano di appena 10 litri di acqua a coppia. I copepodi sono un’altra efficiente alternativa, dei gamberetti che mangiano le larve degli insetti, facilmente reperibili in commercio. Altra soluzione sono delle fialette di azoto che si versano nell’acqua a creano uno strato protettivo che impedisce la proliferazione degli insetti.
Questa pianta è aggredita in particolar modo dagli afidi, ma bagnarne le foglie può essere un modo per scacciarli. Se non dovesse essere sufficiente, occorrerà ricorrere a speficifi antiparassitari.
Usi e significati della ninfea
Il fiore è apprezzato fin dall’antichità per la sua bellezza. Ha anche, in diverse culture, una valenza simbolica di purezza e castità. Addirittura presso i greci si credeva che avesse proprietà anti-afrodisiache.