La riproduzione attraverso margotta può essere effettuata tra maggio e luglio ed è una tecnica semplice ed efficace per riprodurre tutte quelle piante impossibili, o quasi, da ricreare con la talea in acqua.
Ad esempio è adatto per: ulivo, ficus, melograno, melo; non va bene per le conifere. Viene impiegato sempre per riprodurre piante bonsai.
Il vantaggio maggiore che si ha nella riproduzione per margotta è che si può ottenere una nuova pianta partendo da un ramo sano, robusto e di grandi dimensioni scelto da noi.

Come si esegue

  1. Praticate due incisioni, per tutta la circonferenza del ramo scelto, ad una distanza di 2 cm l’una dall’altra più una in senso verticale in modo da poter aprire la corteccia e staccarla dal fusto.
  2. Per piante come il ficus o le euforbie è necessario attendere che si secchi il lattice fuoriuscito dal ramo.
  3. Lavate il ramo.
  4. Prendete una pezzo di plastica trasparente (o acquistatene uno apposito in un vivaio) e avvolgetelo intorno alla parte priva di corteccia: il sacchetto dovrà essere stretto con un laccio prima nella parte bassa, al di sotto del taglio inferiore di qualche cm.
  5. Riempite “l’imbuto” così ottenuto con sfango o torba ben bagnata d’acqua.
  6. Ora chiudete la parte superiore del sacchetto.
  7. Controllate di tanto in tanto che la terra sia sempre umida e in caso contrario immettete dellÂ’acqua con una siringa, bucando direttamente con lÂ’ago la parte alta del sacchetto.
  8. Quando vedrete che all’interno del sacchetto sarà presente una folta radicazione, tagliate il ramo, nella parte inferiore, ad una distanza di 4-5 cm dalle nuove radici: in questa fase, qualcuno preferisce recidere il ramo un po’ per volta ogni giorno (per un totale di 4-5 giorni) in modo da far abituare la nuova pianta ad una vita autonoma.
  9. Le radici della nuova pianta andranno liberate solo nel momento in cui dovrà essere invasata o interrata: abbiatene molta cura, attenti a non danneggiarle in alcun modo.
  10. Nei giorni successivi, vaporizzate dell’acqua su tutto il fogliame in modo che non assorba l’acqua di cui ha bisogno direttamente dalle nuove radici, ancora sottili e poco sviluppate.

Invaso
Potete invasare la nuova pianta interrandola di 5-10 cm, utilizzando lo stesso terriccio impiegato per la pianta madre.

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