Il girasole ha origini nellÂ’America Nord Occidentale, dove gli indiani la coltivavano a scopo alimentare. Questa pianta si diffuse in Europa nel XVI secolo e divenne presto una pianta ornamentale molto apprezzata.
Il girasole (Helianthus annuus) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Compositae.
Il nome “girasole” deriva dal caratteristico movimento eliotropico – cioè in base al sole: all’alba i girasoli sono rivolti verso Est, poi iniziano a ruotare per trovarsi, al tramonto, rivolti verso Ovest; durante la notte poi avviene la torsione opposta. Questa particolare attività caratterizza lÂ’età giovanile della piante: infatti giunte a maturazione le piante rimangono costantemente rivolte verso Nord – Nord Est.
Il girasole é una pianta erbacea che raggiunge notevoli dimensioni. Il fusto, che si presenta diritto e robusto può raggiungere un’altezza tra 1,5 e 2,2 metri. Le foglie sono grandi, semplici e dentate. La loro forma cambia a seconda della loro posizione sul fusto.
Il girasole presenta un’infiorescenza terminale a capolino detta “calatide”, costituita da un affollamento di numerosi fiori. I fiori esterni sono i “fiori dei petali” e possono essere gialli, marroni, arancioni o di altri colori. Questi fiori sono però sterili. I fiori che riempiono il capolino sono chiamati “fiori del disco”. I fiori del disco maturano e diventano semi. Tuttavia ciò che è comunemente chiamato seme è il realtà il frutto del girasole da cui poi si estrae lÂ’olio commestibile e comunemente usato in cucina.
Come si coltiva
Il girasole va coltivato in ambienti caldi, si consiglia una temperatura minima tra i 12 ed i 14 gradi. Non è necessario un terreno in particolare ma è preferibile mischiare il tutto con un po’ di torba.
Per quanto riguarda l’irrigazione è da tener presente che si tratta di una pianta che sopporta bene il caldo, quindi evitare i ristagni ed assicurarsi che l’acqua venga ben assorbita.
La semina avviene in genere ad aprile, si consiglia, infine, di effettuare la potatura delle parti danneggiate da parassiti.
Parassiti
Il girasole non è particolarmente delicato, viene sporadicamente colpito da alcuni parassiti definiti fitofagi, come ad esempio Scotia spp., Sminthurus viridis, Agriotes spp.
Tali forme di parassitismo possono colpire durante le fasi iniziali del ciclo vegetativo, mentre la Gymnoscelis pumilata è nociva dalla fase di fioritura a quella di maturazione.
Altri parassiti sono le cosiddette la muffe grigia e la riggine da trattare con specifici prodotti funghicidi.
Citiamo, infine, le limacce da disinfestare con prodotti contenenti metaldeide.
Specie
Il girasole è la più importante tra le 100 specie del genere Helianthus (propriamente il nome greco del girasole). Distinguiamo tra specie selvatiche e specie coltivate.
I girasoli selvatici sono considerati una pianta infestante che crescono indesiderata nei campi di mais, soia e fagioli e possono avere effetti negativi sul raccolto.
Le differenti varietà coltivabili di girasole sono in genere degli ibridi differenti tra loro sia per la mistura di acidi grassi presenti nel seme che per il ciclo di maturazione, intervengono infine diverse tonalità di colore e leggere variazioni del fiore.
CuriositÃ
Il girasole viene citato anche nella mitologia greca, si narra, infatti, che una ragazza di nome Clizia si fosse invaghita del dio Apollo (il dio del sole) e per questo fissava costantemente il suo carro nel cielo. La leggenda narra che dopo nove giorni la giovane ragazza venne trasformata in un girasole. Il significato della leggenda (menzionata ne Le Metamorfosi di Ovidio) ha evidenti riferimenti con il movimento eliotropico del girasole.