Il suo nome ha origine da Giacinto, un personaggio che nella mitologia fu ucciso da Apollo.
È un fiore che trova la sua origine nell’Asia minore e nelle regioni tropicali dell’Africa. Si tratta di una pianta presente in natura in diverse varietà , tutte ricche di infiorescenze, colorate, e di ottimo profumo.
I fiori sono costituiti da un bulbo arrotondato e tunicato. Ha durata perenne, e fiorisce all’inizio della primavera, nel mese di marzo.
I fiorellini hanno forma tubolare e si aprono a stella, con foglie basali di un verde brillante, nastriformi.
Il giacinto assume diverse colorazioni, dal rosso al bianco, al rosa, all’arancione, al lilla e fino al blu. I racemi dei fiori sono lunghi fino a 15 cm, e la specie più conosciuta è quella denominata “Hyacinthus orientalis”, che può avere una vasta gamma di colore.
Come si coltiva
Il giacinto si può coltivare in terra durante la formazione di aiuole, oppure in vaso, o direttamente in acqua; per crescere vuole clima moderato, e temperatura mite.
Il terreno dovrà avere un composto misto dato che la sua coltivazione richiede un mix di terra misto a sabbia con humus, concimato e lavorato.
Coltivandolo in vaso, il terriccio dovrà essere di terra argillo-silicea, e la temperatura dovrà essere attorno ai 13/14 gradi centigradi. Il primo stadio di maturazione dovrà avvenire in assenza di luce fino al momento della fioritura, per poi aumentarne la temperatura fino 17 gradi con luce piena. Sul fondo del vaso è bene inserire uno strato di ciottoli, anche grossi, facendo in modo che non rimangano spazi vuoti: la sabbia dovrà essere spessa e grumosa.
Con l’annaffiatoio si deve intervenire inumidendo la sabbia e poi creare uno strato promiscuo di terriccio e argilla, compattando leggermente. La pianta dovrà essere annaffiata di più in estate, per poi ridurne la porzione d’acqua nella stagione invernale e comunque occorre evitare che l’acqua ristagni.
Per la concimazione utilizzare fertilizzanti a cessione lenta.
Riproduzione
La moltiplicazione avviene per propagazione. I bulbi vanno spolverati col letame, e il terriccio aggiunto solo successivamente. L’annaffiamento si realizza con la paletta, facendo piccoli solchi nel terreno, o dei buchi. L’acqua deve essere abbondante, periodica, ogni tre giorni d’inverno e una o due volte in estate. In primavera si può annaffiare a giorni alterni. I bulbi devono essere lasciati nel terreno fino a quando non si formano i bulbilli, che è bene piantare durante l’autunno, aspettando che la nuova pianta affiori per un centimetro dal terreno.
Se il giacinto viene piantato in autunno, fiorirà a maggio.
Una volta trapiantato nel terreno, si possono aggiungere bulbi di diverso colore che darà un piacevole effetto ottico di colori e odori. Il fiore maturo può essere potato, purché sia terminata la fioritura.
Un trucco: utilizzare una campana di vetro è utile per regolare l’apporto della luce.
Parassiti
Afidi e funghi aggrediscono il giacinto e ne attaccano i bulbi.
L’afide verde è l’emittero che compare in primavera ed estate. Per combatterlo si utilizzano spray a base di piretro e altri insetticidi. Ma ci sono anche rimedi naturali, come l’estratto di ortica e il tè forte.
La mosca dei bulbi, invece, penetra all’interno di questi divorandoli.
L’anguillula provoca rachitismo, alterazioni nello sviluppo dello stelo, distorsioni, noduli sulle foglie e piccole macchie brunastre. Talvolta fa marcire i tessuti. Sulle parti fuori dal terreno e sul bulbo, i funghi provocano maculature grigiastre con piccoli sclerozi nerastri. LÂ’attacco di certi tipi di batteri provoca macchie giallo-brunastre sulle foglie che disseccano rapidamente, e causano il rammollimento del bulbo. Oltre a giallume e marciume, i bulbi possono presentare il morbo bianco, cioè una decomposizione dei tessuti, che diventano putrescenti e manifestano un distaccamento fogliare.
Lo stelo floreale è invece danneggiato da attacchi virali, che compromettono le infiorescenze (si parla di fasciazione e distorsione).
Specie
Il giacinto può essere suddiviso in tre gruppi e tre specie:
1) Il giacinto romano presenta un bulbo con un rivestimento bianco, con due o tre fusti, foglie piccole e sobrie, e fiori bianchi-verdi a forma di campana e profumati.
2) Il giacinto italiano ha infiorescenze bianche, viola e lilla, e bulbo viola.
3) Il giacinto olandese, invece, ha fiori grandi, con infiorescenze semplici o doppie e vari colori. Gli olandesi si identificano con una delle tre specie. Sono infatti ibridi derivati dal Hyacinthus orientalis: le altre due sono Hyacinthus paradoxus e Hyacinthus transcaspicus.
CuriositÃ
È un fiore che suggerisce benevolenza, ma ha molti significati. Quello di amore ardente, per esempio, o di divertimento, di gioco. Le sue caratteristiche ricordano anche grazia, dolcezza e costanza.
Il giacinto, il fiore della complessitÃ
Simbologie
(Â…) “Ti celebreranno i miei canti al suono della lira e in te, rinato fiore, porterai scolpiti i miei lamenti. Verrà poi un giorno che anche un eroe senz’altri pari a te si unirà in questo fiore, mostrando sui petali il suo nome”. Mentre aprendo il suo cuore Apollo dice queste cose, il sangue, che sparso al suolo aveva rigato il prato, ecco che sangue più non è, e un fiore più splendente della porpora di Tiro spunta, prendendo la forma che hanno i gigli, solo che purpureo è il suo colore, mentre argenteo è quello del giglio. Non ancora contento, Febo, autore di questo onore a Giacinto, verga sui petali di propria mano il suo lamento: AI AI, così sul fiore è scritto, lettere che esprimono cordoglio. (Â…).
Alcuni versi delle “Metamorfosi” di Ovidio. Come già anticipato nella scheda tecnica, Giacinto era un giovinetto di Amicle, città dell’antica Grecia, in Laconia, amato da Apollo che lo uccise involontariamente durante il gioco del lancio del disco. Apollo stesso gli diede sepoltura e fece sbocciare dal suo sangue il fiore di Giacinto. Vediamo come il “dramma passionale” di questa vicenda ci rimanda alle forme del fiore. Carnose sono le foglie, carnoso è lo stelo che sorregge i fiori, carnosi e vivaci sono i suoi colori, intenso e penetrante il suo profumo; caratteristiche, quindi, che sembrano richiamare ad un amore ardente, sanguigno, a volte sofferente, drammatico.
Questo fiore è stato fonte di ispirazione di molti scrittori, greci e romani. Altro amore cruento è raccontato, ad esempio, da Luigi Capuana (scrittore italiano, verista) nel suo romanzo “Giacinta” che narra della storia di una donna che ha una vita sentimentale sconvolta prima da uno stupro da bambina, e poi in età adulta, dopo aver sposato un uomo che non amava e diventando l’amante di quello per cui provava del vero sentimento. Neanche a dirlo la storia termina in un dramma con il suicidio della donna che non regge all’incapacità di gestire i propri sentimenti e le sue più “nascoste incoerenze”. È evidente come questo fiore sia espressione di quei sentimenti incontrollabili e distruttivi in disarmonia ed in “non equilibrio” con la natura.
A questo fiore potremmo attribuire il primo Chakra detto anche il Centro della Radice o Centro del Coccige il cui colore è il rosso, appunto. È localizzato alla base della spina dorsale ed associato alle ghiandole surrenali che hanno la funzione di regolare il flusso del sangue, producendo adrenalina e noradrenalina. Chi ha questo Chakra ben attivo è in grado di accettare la vita terrena e di vivere in un giusto equilibrio, rispettando e sapendo rispettare i propri bisogni e quelli degli altri. Chi non ce l’ha ben attivo proverà profonda insicurezza e chiusura, ansia, paura, sfiducia.
A chi regalarlo
Per le peculiarità di cui sopra, potrebbe essere un piacevole regalo per quelle persone che affrontano la vita con leggerezza, che vivono amori passionali e avventure estemporanee, con personalità mutevole e sfuggente ma che sanno anche divertirsi, pieni di brio. Allo stesso tempo per quelle persone di eccessiva rigidità morale, che hanno difficoltà ad aprirsi a nuove esperienze, un po’ troppo scettiche e che spesso si privano di gioie, favorendo una vita di sacrifici e reprimendo i propri sentimenti; chissà mai se regalandolo, dato il forte e corposo profumo, non possa far scaturire in loro la volontà di lasciarsi per un momento andare.
Proprietà e consigli
Il giacinto è utilizzato prettamente nella cosmesi come profumo (molto seducente) o olio da bagno o per il corpo. Ha effetti calmanti e distensivi. Provate con un semplice massaggio: vi rilasserà e placherà la vostra tensione.