Perché concimare le piante grasse

Le piante grasse in generale, e i cactus in particolare, sono piante che provengono da paesi estremamente caldi, dove il clima molto secco ne favorisce lo sviluppo nella maniera ottimale. La loro grande diffusione in zone, come le nostre, non propriamente aride, è dovuta anche alla facilità con cui si possono coltivare, non richiedendo particolari cure. Questo però non è sempre vero in quanto, proprio perché crescono in un habitat diverso dal loro ambiente naturale, hanno bisogno di essere rinforzate attraverso adeguate concimazioni. A questo si aggiunga il fatto che nella maggior parte dei casi queste piante vengono allevate in vaso, cioè in uno spazio alquanto ristretto nel quale le sostanze nutritive si consumano velocemente. Le piante grasse, e i cactus in particolare, vanno concimate in base alla loro grandezza e al loro grado di sviluppo naturale.

Cerchiamo di capire in linea di massima di quale tipo di sostanze i cactus hanno bisogno.
Come tutte le piante anche i cactus hanno bisogno, per crescere bene, di azoto, potassio, calcio e fosforo; naturalmente anche l’ossigeno, il carbonio e l’idrogeno sono elementi di grande importanza per la salute della pianta.
Tuttavia bisogna tenere presente un fattore fondamentale. Nelle zone che costituiscono l’habitat naturale del cactus non esistono grandi quantità di azoto; pertanto è consigliabile non esagerare con questo elemento altrimenti si rischia di indebolire la pianta.
Il potassio è importantissimo invece per rinforzare fiori e frutti.
Il calcio è fondamentale per il sano sviluppo delle spine, ma bisogna stare attenti a non eccedere altrimenti il fusto potrebbe ingiallire. Ricorrere al fosforo invece aiuterà i frutti a maturare.

Per non sbagliare il dosaggio di tutti questi elementi è consigliabile fare uso dei concimi specifici per ogni pianta che sono facilmente reperibili sul mercato. Il dosaggio ideale è quello che contempla di una parte di azoto, tre di fosforo e cinque di potassio.

Concimi per piante grasse concime liquido per piante grasse

Uso dei concimi

Le operazioni di concimazione devono essere effettuate con attenzione e non devono essere troppo frequenti. Il modo migliore per effettuarle è quello di unire i concimi all’acqua delle annaffiature, attuando una sorta di fertirrigazione. Questa operazione è importante perché in questo modo le sostanze riescono a penetrare più in profondità, fino alle radici. Il fatto di non depositare i sali direttamente sul terreo poi fa in modo che questi non rimangano lì per troppo tempo, cosa che a lungo andare danneggerebbe la pianta.

I tempi della concimazione

La concimazione deve essere effettuata sul terreno prima di metterci a dimora la pianta stessa, aspettando un paio di settimane prima del trapianto. Durante la vita della pianta invece il periodo migliore per effettuare le concimazioni sarà quello di massima crescita e sviluppo vegetativo, che di solito va da fine inverno fino alla primavera. Concimare il cactus in inverno potrebbe essere un errore fatale in quanto spingerebbe la pianta a crescere in un periodo completamente sbagliato, con grossa sofferenza per la pianta stessa.

Tipologie di concimi

Sul mercato esistono sia concimi naturali (derivati ad esempio dalla macinazione di ossa animali) che concimi chimici. Un altro tipo di concime al quale si può ricorrere è il letame secco e curato, cioè liberato dagli elementi più acidi e dannosi. Il pregio di quest’ultimo è quello di rilasciare le sostanze nutritive lentamente e per lunghi periodi. Una cosa fondamentale nell’utilizzo delle sostanze fertilizzanti è quella di saperne leggere le etichette, per non correre il rischio di usare il prodotto sbagliato. ad esempio, se un etichetta si legge 15-15-30, si deve sapere che esso contiene il 15% di azoto, 15% di fosforo e il 30% di potassio e il rimanente altri componenti. Quindi per concimare i cactus, bisogna fare attenzione a comprare un prodotto la cui etichetta indichi un valore basso di azoto (che è il primo numero).

Altri elementi da considerare

Nella cura della nostra pianta grassa bisogna considerare anche il livello di acidità del terreno (PH), considerando ad esempio che un cactus proveniente dal Sud America ha bisogno di un terreno marcatamente acido, per ricalcare le caratteristiche del terreno del suo habitat naturale; pertanto sarà necessario aggiungere al terriccio che useremo per mettere a dimora la nostra pianta, delle sostanze che ne aumentino il livello di PH.

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