Uno dei concetti cardine dell’agricoltura biologica è la rotazione delle coltivazioni a discapito delle monocolture. Possiamo riassumere i principali aspetti negativi delle monocolture in 3 punti sintetici:
impoverimento del terreno;
sviluppo di infestanti;
diffusione di fitopatie.
E’ bene dunque diffondere la cultura delle rotazioni biologiche non solo per le grandi coltivazioni, ma anche per gli orti a conduzione familiare.
Come effettuare le rotazioni:
Rotazione delle colture significa alternare coltivazioni differenti nello stesso appezzamento di terra. A tal proposito è consigliabile effettuare l’alternanza in base a:
piante caratterizzate da un differente sviluppo vegetativo (ad esempio ortaggi a tubero, ortaggi a frutto e ortaggi a foglie);
piante di famiglie botaniche diverse (http://www.ortobotanicotrieste.it/primavera-in-orto-botanico/lezioni-teoriche/riconoscimento-delle-principali-famiglie-botaniche/);
piante con differenti esigenze nutritive (a tal proposito è utile questa scheda rieppilogiva su “L’orto lo faccio b’io!“, monto utile e ben organizzata).
In questo modo si riducono le trasmissioni di malattie delle piante evitando allo stesso tempo di impoverire il terreno. E’ proprio sul fabbisogno di sostanze nutritive che le colture vengono suddivise in:
colture con fabbisogno nutritivo alto;
colture con fabbisogno nutritivo medio;
colture con fabbisogno nutritivo basso.
La rotazione avverrà dunque in 3 cicli (fabbisogno alto, medio ed infine basso, per poi riprendere con lo stesso ordine). In questo modo il terreno manterrà sempre un apporto adeguato di sostanze nutritive ben distribuite nel corso dei 3 cicli citati.